mercoledì 17 marzo 2010

Il toro

“Com'è allora la storia di Zargo's lords?”.

“Eh, è il primo wargame fantasy a cui ho giocato, bellissimo, c'erano diversi tipi di…”.

“No, no, aspetta, che se cominci a parlare di giochi non ti fermi più. Mi riferivo alla faccenda dell'uscita dal tabellone in alto per rientrare in basso”.

“Ah. Eh, avrai notato che è una cosa inconsueta: nel Risiko non si può fare, ad esempio”.

“Eh, certo: se vai a nord arrivi al polo nord, mica al polo sud”.

“Giusto. Questo perché il mondo di Risiko è come il nostro: una sfera”.

“E quello di Zargo's lords, invece? Non lo è?”.

“No”.

“E cos'è, allora?”.

“Te lo disegno, guarda. Questa è la mappa, immaginiamola quadrata. Le frecce indicano i punti corrispondenti: se esci da destra rientri a sinistra, e viceversa; se esci da sopra rientri di sotto, e viceversa”.


“Ok, questo è il movimento secondo le regole”.

“Ora immaginiamo di curvare la mappa, facendo combaciare il lato sopra con quello sotto: cosa otteniamo?”.

“Un tubo?”.

“Esatto, eccolo qua”.


“Ah, comincio a capire. I bordi a destra e a sinistra sono diventati circonferenze, vero?”.

“Esatto. E dobbiamo farle combiaciare”.

“Come facciamo?”.

“Immaginiamo di piegare il tubo, come se fosse fatto di gomma. Ecco quello che otteniamo”.


“Una ciambella!”.

“O, come dicono i Veri Matematici, un toro”.

“E non è quella strana cosa che hai chiamato 3-sfera, vero? Quella che avrebbe a che fare con Dante?”.

“No, questo non c'entra. Volendo, potremmo chiamarlo 2-toro. La prossima volta parliamo della 2-sfera e della 3-sfera”.

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