venerdì 29 settembre 2006

Soddisfazioni

La crisi di mezz'età mi ha preso sul piano fisico: da qualche anno sono iscritto a una palestra dove si pratica lo sport che facevo da bambino, il judo.

Già è una soddisfazione sentirsi alla pari di ragazzini che hanno la metà dei tuoi anni, ma quest'anno c'è una novità: si è iscritto un mio ex-studente. L'ho avuto al biennio, in seconda gli ho dato il debito, lui mi ha odiato con tutto il cuore, e amici come prima. Al triennio era iscritto in un'altra sezione, quindi non ci siamo visti (cioè non gli ho messo voti), e l'anno scorso si è diplomato. Ora frequenta il primo anno, informatica.

Bene, dopo un paio di serate in cui ci siamo limitati ai saluti, le chiacchiere, cosa fai adesso, dove ti sei iscritto, ma sa prof che non mi doveva dare il debito, e cose così, ieri mi dice:

"Ma io, adesso, come devo chiamarla? Perché mi viene da dire 'prof', ma lei non è più mio prof, quindi..."

Risposta: "chiamami pure come vuoi, non c'è problema".

Poi ci siamo messi le mani addosso e ce le siamo dati di santa ragione (sempre secondo le regole, naturalmente). È stato molto liberatorio, per lui - ma anche per me.

giovedì 28 settembre 2006

Tagli

Già si parla di finanziaria e di tagli alla scuola, come ogni anno. Niente di nuovo sotto il sole, ma se assieme ai tagli mettono anche la supertassa per i Suv sono un po' meno arrabbiato.

Robin Hood

Argomento: introduzione ai limiti.

"Vedete, ragazzi, in matematica il concetto di 'stare vicino a' è un concetto relativo che ha poco significato: se dovete comprare un cellulare nuovo un importo di mezzo euro in più o in meno fa poca differenza, mentre se uno prende cinque e mezzo invece di sei in una verifica la differenza di mezzo voto è enorme. Allora, quando si parla di limiti, non ha molto senso dire che il valore di una funzione è vicino a un certo numero: bisogna esprimersi in modo diverso.

Facciamo un esempio: la lavagna è un bersaglio, e voi siete dei tiratori con l'arco e state partecipando a una gara. Io mi sposto da qui davanti, e voi tirate. Tu mi colpisci, io cado per terra, e tu hai una mira scarsa. Dopo ti metto 2. Gli altri colpiscono tutti la lavagna. Chi è il più bravo? Non si può ancora dire, tutti (bè, quasi) avete centrato il bersaglio.

Allora disegno un altro bersaglio [e disegno un rettangolo alla lavagna]. Ora tirate di nuovo: qualcuno centra, qualcun altro tira fuori: eliminato!

Adesso cambiamo ancora bersaglio [e disegno un rettangolo dentro al precedente]. Voi tirate, qualcuno colpisce e altri sbagliano: via, eliminati anche loro.

Andiamo avanti così [e disegno altri rettangoli, uno dentro l'altro]. Voi continuate a tirare. Chi riesce a colpire tutti i bersagli..."

"È Robin Hood, prof!".

"Esatto! Robin Hood è quello che riesce a colpire tutti i bersagli. Vedete che non ho usato parole come 'piccolo' o 'vicino a'? Ho solo usato la parola 'tutti', che vale sia per i bersagli grandi che per quelli piccoli. Chiaramente è facile colpire la lavagna (anche se qualcuno ha sbagliato), mentre è difficile colpire i bersagli più piccoli. Ma nella definizione di Robin Hood non uso mai la parola 'piccoli'.

Dunque l'arciere più bravo è quello che riesce a colpire tutti i bersagli".

"No, prof. L'arciere più bravo è quello che all'inizio ha colpito lei, perché era un bersaglio in movimento, più difficile da prendere!".

Questa è la mia lezione preferita...

sabato 23 settembre 2006

Medicina estetica

Sette: umano, maschio, tipico esemplare della fauna di una seconda superiore.

"Sette, lo sa la mamma che fumi?"

"Ehhmmmssì, mi hanno cibato quest'estate al mare..."

"See. Forse è meglio se glielo dici tu, prima che lo faccia io quando viene a ricevimento..."

"No, no, prof, sto cercando di smettere!"

"Guarda che non diventi né più furbo, né più bello!"

"No, prof, più bello sì, perché così rimango magro!"

lunedì 18 settembre 2006

Similitudine

Classe quarta, tutti maschi:

"Ragazzi, siete ignoranti come le pupe!".

"Però siamo belli!".

"No. Ragazzi, siete ignoranti come le pupe e brutti come i secchioni!".

E chi ha la fortuna di non capire i riferimenti, ne sia felice.

mercoledì 13 settembre 2006

Frazioni

"Ma guarda! Non si capisce niente! Fai quelle righe dritte! Ah, io non correggo una roba così... Ma perché non sei un po' ordinato? Ma... ti sei mai chiesto a cosa servono quelle belle righe orizzontali e verticali che riempiono i fogli a quadretti?"

"A distinguere il quaderno di matematica da quello di italiano!".

Partenza

E anche quest'anno siamo partiti con le lezioni, nonostante le date sbagliate trasmesse dai telegiornali...

sabato 9 settembre 2006

La statistica

Sai ched'è la statistica? È 'na cosa
che serve pe' fa' un conto in generale
de la gente che nasce, che sta male,
che more, che va in carcere e che sposa.

Ma pe' me la statistica curiosa
è dove c'entra la percentuale,
pe' via che, lì, la media è sempre eguale
puro co' la persona bisognosa.

Me spiego, da li conti che se fanno
seconno le statistiche d'adesso
risurta che te tocca un pollo all'anno:

e, se nun entra ne le spese tue,
t'entra ne la statistica lo stesso
perchè c'è un antro che se ne magna due.

Trilussa

Dedicato alla collega che, durante il primo collegio dell'anno (scolastico), avrebbe dovuto riassumere i risultati del questionario di autovalutazione dell'istituto. Invece di un riassunto, ci ha letto tutte le percentuali di tutte le voci. Tutte.

venerdì 8 settembre 2006

30

Oggi è il compleanno di Eriadan: auguri! Coraggio, che quando ti mancherà poco più di un mese a compierne quaranta sarà ancora peggio...